Il Teatro
del Navile è
uno dei preziosissimi laboratori culturali bolognesi.
Non lontano da Piazza Nettuno, si trova in una laterale dell'elegante
via D'Azeglio. Un po' nascosto, in effetti, va cercato. Anche in
questo sta il suo fascino. Sembra voglia accamparsi in pieno
centro storico ma proteggendo la propria unicità.
Non
ci si accorgerebbe del suo piccolo ingresso se, camminando per via
Marescalchi, a un certo punto non si alzasse lo sguardo e per caso
non si incrociasse la scritta “Teatro del Navile”. Si entra
e subito si scende una stretta gradinata che conduce a un foyer caldo
e accogliente, che sa di intimo. Ancora qualche scalino e si
raggiunge lo spazio teatrale, che ospita fino a una settantina di
posti vicinissimi al piccolo palcoscenico su cui si potrebbe salire
d'un balzo. La
distanza tra artista e spettatore è annullata in questo luogo che sa
di parigino e di orientale e a cui Nino
Campisi e
Lucio Dalla hanno ridato vita.
La
particolarità dello spazio era già stata valorizzata dal cantautore
bolognese, che, in un'intervista del
2011 al «Resto del Carlino», aveva affermato: «È già
straordinario che qui le scale si scendano anziché salirle. Poi lo
spazio ridotto e quasi nascosto favorisce l’esplosione da basso dei
talenti. In più qui si genera quella fusione tra musica e parole che
è essenziale per la teatralizzazione. Insomma può proprio diventare
il centro di quella rinascita che istituzioni non distratte ma
curiose dovrebbero favorire anche per formare il nuovo pubblico,
quello dei giovani, che oggi manca».
Il Teatro che fu tra gli anni '50 e '60 la celebre Buca
Genasi,
cenacolo artistico in cui si esibiva il tenore Mario
Del Monaco, nel
1998 è diventato un centro culturale dinamico e aperto alle
sperimentazioni, un laboratorio di cultura sofisticata e
indipendente, classica e giovane.
Nobili
origini e nobili propositi, dunque, per il Teatro del Navile, oggi
galleria d'arte, salotto letterario, sede della Compagnia omonima e
della Scuola di Teatro diretta da Campisi,
artista dal curriculum ricchissimo, a partire dagli esordi a fianco
di Dario Fo. Sul palcoscenico si sono succedute esperienze teatrali
di altissimo livello (da Pinter a
Pirandello, da Pasolini al
famoso Ritratto di Sanguineti diretto
da Giuseppe Bertolucci), performance sperimentali, concerti (celebre
quello del 2011 che vide su palco Marta
sui Tubi accanto
a Dalla), reading poetici.
A
breve il Teatro aprirà infatti le porte al Festival
Bologna in Lettere 2014,
organizzato da Letteratura
necessaria. Il
30 e il 31 maggio autori indipendenti o riuniti in gruppi e
associazioni invaderanno locali, teatri, strade, librerie e
biblioteche.
Non potevano mancare al Teatro del Navile, uno dei piccoli grandi
miracoli di una città che non ha voluto lasciare all'abbandono (o
all'archeologia) uno spazio di rilevanza storica, rivitalizzandolo
grazie a energie ansiose di esprimersi e confrontarsi.
Un
modello esportabile. E una testimonianza di come, quando autentiche
competenze si mettono in gioco in modo creativo valorizzando le
ricchezze del territorio, si possa fare cultura viva.
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