Dopo
avervi portato al MAMbo,
oggi vi accompagno in Salaborsa, la sala di pubblica lettura che si
apre in Piazza Nettuno,
nel pieno centro di Bologna. Lì si respira una
cultura che si offre leggera, ragionata ma ariosa.
Potete godervela liberamente nella tranquillità di comode
poltroncine o di colorate sedie ergonomiche, oppure seduti ai tavoli
vicino a studenti e lettori delle categorie più varie.
Quando
si entra in Salaborsa, subito si percepisce un'aura di vitalità. La
cultura non si impone: è messa a disposizione e viene scelta.
Ci si muove tra scaffali di libri, DVD e riviste; postazioni
internet, mostre, spazi giocosi e allegri pensati per i bambini. Non
manca una caffetteria per un piacevole break. E, se si abbassa lo
sguardo al pavimento dell'atrio ampio e luminoso, chiamato Piazza
Coperta, ci aspetta lo spettacolo di reperti
archeologici
che dall'era villanoviana ci conducono alla romana Bononia.
La
Salaborsa è un luogo che si scopre poco per volta, se teniamo gli
occhi ben aperti, o se la frequentiamo periodicamente, o anche solo
se visitiamo con attenzione il suo sito, che ci avvisa della
molteplicità delle sue iniziative e, dunque, della sua politica
culturale. Data la varietà delle proposte, che convergono a rendere
Salaborsa ben più che uno spazio di pubblica lettura, ho deciso di
procedere per punti. O della Salaborsa come
luogo di aggregazione e promozione culturale
rischierei di dimenticare troppo.
- Biblioteca. Pur essendo in primo luogo una sala di pubblica lettura in cui può essere piacevole passare una parte della propria giornata, la Salaborsa offre i servizi di una biblioteca tradizionale.
- Incontri letterari. In Salaborsa si incontrano periodicamente gruppi di lettura e vengono organizzati incontri con autori non solo bolognesi, nel complesso di sicuro interesse.
- Mostre. Salaborsa dà spazio alle esposizioni più varie: dalla bellissima (e da poco conclusasi) Camera dei bambini, in cui si sono ammirati lavori di artigianato storico e invenzioni futuriste, all'attuale Amori sgualciti. Dagli archi di Piazza Coperta pendono sei lenzuola matrimoniali illustrate da Chiara Rapaccini, in arte RAP, autrice del fortunato Amori sfigati edito da Panini (a cui è legato, tra l'altro, un concorso indetto dalla Cineteca di Bologna). È di RAP la vignetta (per citarne una): «Posso chiamarti amore?», «Preferisco Ugo».
- Proposte per bambini e adolescenti. Salaborsa ha un'apposita sezione dedicata a loro. Collabora con l'attivissima associazione Xanadu ed è in rapporto con Ibby. Ha creato OfficinAdolescenti, «cantiere creativo» per giovani adulti, ai cui interessi dedica bigliografie pensate e aggiornate. Infatti, Ar.in.g.a. (Aree di Interesse per Giovani Adulti) è uno dei tesori a cui chiunque può attingere per informazioni e spunti: diverso dal solito catalogo di biblioteca, permette di compiere ricerche in base agli argomenti di interesse. A ciò si aggiungono elenchi di titoli mirati come Leggère differenze. E Salaborsa non dimentica i piccoli: Nati per Leggere intende promuovere l'incontro col libro fin dal primo anno di età.
- Bibliografie ragionate. Salaborsa predispone banche dati non solo per ragazzi. In questi giorni, che vedono la commemorazione della strage di Bologna del 2 luglio, ecco sul sito un elenco di riferimenti di lettura utili (da quotidiani ad atti ufficiali a libri).
- Interculturalità. La sala di pubblica lettura (definizione quanto mai limitativa) rivela uno sguardo sensibile al crogiolo di etnie e culture che l'Italia è ormai diventata. Eccola dunque offrirci liste di libri di interesse per imparare le lingue (dal thai allo swahili) comprensive di grammatiche e corsi multimediali, a cui si aggiungono incontri gratuiti di conversazione con parlanti madrelingua.
- MediaLibraryOnline. È il nome dato alla biblioteca digitale metropolitana, che rende disponibili intorno ai 6350 ebook e che è implementata dalla sperimentazione del Prestito Interbibliotecario Digitale: quotidiani, riviste, ebook, file mp3 non sono solo consultabili, bensì è possibile chiederli in prestito online per una durata di 14 giorni.
Mi
fermo qui, certa di aver dimenticato qualcosa della Salaborsa di
Bologna. Ma spero di avervi raccontato a sufficienza per incuriosirvi
su uno
spazio pubblico che è un anti-nonluogo
in cui trascorrere in modo sereno e attivo il proprio tempo. Uno
degli spazi che educano a una cultura viva, da "agirsi" e
"costruirsi" in prima persona e in relazione con gli altri.
Si può sempre migliorare. Ma la Salaborsa
è, per chi scrive, una best
practice di
Bologna.
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