lunedì 24 marzo 2014

Tre giorni di studio sul Barocco a Roma, grazie all'ENBaCH

Dal 27 al 29 marzo prossimo si terrà presso l'Università “La Sapienza” di Roma la Conferenza finale dell'ENBaCH (European Network for Baroque Cultural Heritage), nata grazie ai finanziamenti europei del Programma Cultura 2007-13.
A conclusione di un percorso iniziato nel giugno 2009 e destinato a concludersi nel maggio di quest'anno, la rete presenterà i lavori dei centri di studio e dei ricercatori che hanno partecipato al progetto. Sono otto le Università coinvolte, con sede in sei diversi Stati Membri (Italia, Portogallo, Polonia, Francia, Austria, Germania). Il nostro Paese annovera, oltre alla “Sapienza”, l'Università degli Studi di Teramo.
L'ENBaCH ha permesso a storici dell'arte, della letteratura, della musica, ma anche della società, dell'economia, del pensiero politico, delle relazioni internazionali, dell'identità di genere e della cultura materiale, di incontrarsi e confrontarsi sul concetto di Barocco, valorizzando i principi dell'interdisciplinarità e della pluralità degli approcci.
La Conferenza, il cui programma definitivo è consultabile al seguente link, appare infatti ricca di apporti differenziati, complementari e convergenti verso una nuova e trans-nazionale esplorazione del Barocco.

 
Come si legge nella presentazione dell'ENBaCH, utile a comprendere le metodologie e gli obiettivi del progetto e delle ricerche svolte, «negli ultimi anni si è rivista persino la nozione di Rinascimento, “mettendosi alle spalle vecchie tradizioni interpretative imperniate sul principio dell'“equilibrio” e dell'“armonia” e prestando attenzione anche al suo “lato 'notturno', 'umbratile', 'oscuro'”». Dopo aver citato Michele Ciliberto (Figure in chiaroscuro, Storia e letteratura, 2001), Professore di Storia della Filosofia Moderna e contemporanea presso la Normale di Pisa, il gruppo dell'ENBaCH sottolinea come sia tanto più necessario riconsiderare anche un Barocco di difficilissima categorizzazione. In particolare, è considerata limitata e semplicistica la proposta avanzata da José A. Maravall nel suo celebre La cultura del Barocco (il Mulino, 1999). Per lo studioso spagnolo, i principi cardine del movimento secentesco sarebbero da ricondurre alla temperie storico-culturale di un'epoca segnata dall'«instabilità nella vita sociale e individuale». Un'interpretazione questa, per l'ENBaCH, inadeguata a comprendere e cogliere le molteplici sfaccettature di un fenomeno ben più complesso.

 
Molteplicità è in effetti uno dei nodi ispiratori della rete europea, che richiama a più riprese anche il concetto di movimento. Esso sarebbe essenziale per comprendere lo sviluppo del Barocco storico, vista la crescita esponenziale della circolazione di uomini, idee e manufatti documentabile nel '600, come insegna Tomaso Montanari nel suo volume Il Barocco (Einaudi, 2012).

 
Le due giornate di studio e condivisione, intese a offrire un contributo in questa prospettiva, si presentano con un programma ricchissimo e stimolante, grazie alla varietà delle discipline, degli approcci e degli argomenti affrontati, molto interessanti, e afferenti ai seguenti ambiti:
  • l'arte (dalla letteratura alla scultura, dalla musica al teatro, dall'architettura all'urbanistica);
  • la scienza;
  • la rappresentazione del potere, le relazioni diplomatiche, la legislazione;
  • gli scambi epistolari;
  • le manifestazioni della religione e della religiosità;
  • cultura e mentalità (lette, per esempio, attraverso la rappresentazione del corpo e dei cadaveri);
  • usi e costumi (partendo dalla parrucca);
  • la mobilità e la circolazione di opere, artisti e tecniche;
  • la Roma barocca (incluso il ghetto ebraico), ma anche il Barocco del Baltico, del Portogallo, della Lituania e della Polonia.
Ulteriori informazioni preliminari vengono fornite, per la maggior parte degli interventi, da utili sinossi consultabili al seguente link. Dopo la “due giorni” di studio, il 29 marzo è prevista una visita al Museo Barocco di Ariccia.

 
Da sottolineare che la Conferenza non è rivolta solo a un pubblico di specialisti, bensì anche a un'audience giovane e curiosa del suo passato culturale, tanto più se discusso e intrigante. Non meno rilevante: l'ENBaCH ha sollecitato studiosi del Barocco a partecipare presentando le loro ricerche, oltre che per dibattere liberamente nell'ottica di un interscambio che si augura proficuo.
 
 

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