lunedì 24 febbraio 2014

Importante “call for proposal”: all'UE servono piattaforme culturali

Oggi parliamo di piattaforme europee, prendendo spunto dall'omonimo bando che, anche stavolta, attingo al Sottoprogramma Cultura di Europa Creativa. In questo caso, si punta palesemente alla valorizzazione del digitale, sul cui utilizzo innovativo, per la verità, l'UE insiste a ogni pie' sospinto. Del resto, senza la rete è impensabile l'ampliamento e la diversificazione del pubblico che la CE sta cercando di sviluppare.
Sotto questo aspetto, infatti, il panorama è piuttosto avvilente. Segno che una cultura (e dunque una coscienza) europea è davvero di là da venire. L'ho capito assaggiando o immergendomi nei siti nati grazie al co-finanziamento UE. Per fortuna l'Europa è ostinata, perché non so voi, ma io ho sete di sapere cosa accade non solo nel mondo, bensì anche nel mio continente e nei suoi immediati dintorni.
Andate anche voi a dare un'occhiata in giro per il network. Non è necessario essere un web designer o un Web Content Manager per accorgersi del valore di quello che troviamo e soprattutto di ciò che manca. Perciò non mi sorprendo affatto della scarsa frequentazione di certi siti o piattaforme europei. Benvenuti quelli creati localmente (in Italia, a livello regionale): grazie a loro accediamo a informazioni, esperienze e know-how (non fosse che in forma di link) di cui altrimenti molti di noi non avrebbero la più lontana idea. I siti o le piattaforme europee sarebbero dunque solo un luogo di consultazione e successiva condivisione virtuali da parte di persone di buona volontà?
Se poi rivolgo lo sguardo al settore culturale, comincio a sentirmi decisamente inquieta. «Possibile che l'Europa non ci abbia pensato prima?», mi chiedo. Sembra però che alla fine si sia accorta che o si lavora sulla cultura, nelle sue varie forme e stratificazioni, o non ci si può stupire della distanza tra Comunità e cittadini o dell'assenza di una coscienza europea.
Ecco dunque la sfida del Bando per le Piattaforme Europee, che scadrà il 19 marzo 2014. La speranza è che non si miri solo a incamerare il co-finanziamento UE costruendo piattaforme qualsiasi, di quelle che basta siano facilmente reperibili attraverso un qualunque motore di ricerca.
Il bando specifica che gli aiuti saranno concessi a un numero limitato di piattaforme, che dovranno essere realizzate da un ente di coordinamento e da almeno dieci operatori culturali europei situati in altrettanti Paesi. Gli obiettivi sono:
  • promuovere talenti soprattutto emergenti (almeno il 30% del totale);
  • stimolare la mobilità transnazionale degli operatori e la circolazione delle loro opere;
  • contribuire ad accrescere il prestigio e la visibilità degli artisti, facendosi carico anche di una programmazione europea di eventi, tournées, festival e simili;
  • realizzare adeguate e (magari) innovative strategie di comunicazione e di marchio, che potrà essere di qualità europea laddove si evidenzino un forte impegno e un'alta qualità professionali nel raggiungimento degli obiettivi della piattaforma e di Europa creativa in generale.
A questo punto io, sinceramente, aspetterò di vedere le prime piattaforme. Tifando per loro e felice per me qualora offrissero uno sguardo variegato e sempre all'erta su un'Europa che io voglio conoscere di più.
 

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